Same way of leaving, but different souls

1Le immagini di copertina ritraggono i corpi esanimi ritrovati sulla spiaggia, cittadini eritrei, somali e di altri paesi sub-sahariani. Solo 150 dei presunti 500 che viaggiavano a bordo del barcone sono stati tratti in salvo; inutile contare i bambini e le donne in stato di gravidanza tra il centinaio di cui è già stato appurato il decesso. Altri 250 i dispersi, ma si tratta di numeri che avrebbe solo senso valutare per un’attenta ricerca a livello internazionale. Parliamo di persone e restiamo umani. Dovremmo decidere tutti quanti come hanno fatto i pescatori di Lampedusa di formare una catena umana, rifiutare di accettare il compromesso con qualsiasi forma di rappresentanza politica che non metta al centro della programmazione il peso e quindi la responsabilità dell’Europa nel Mediterraneo. Non si dica da Bruxelles che sono stati investiti troppi milioni di euro per  gestire il fenomeno dei Boat People, perché investire senza rafforzare la carta dei diritti, sarebbe come aumentare l’austerity senza un vero piano di sviluppo del lavoro e della conoscenza.

E in ultimo fino a quanto la crisi preclude la possibilità di rimanere umani?2 Di Roberto Raneri

2 thoughts on “Same way of leaving, but different souls

  1. Ieri sera, 3 Ottobre, Rai3 ha trasmesso in prima serata Terra Ferma, un film che consiglio a tutti coloro che ancora non l’hanno visto. Non so se era già in programmazione o se è stato inserito appositamente; e non so neanche se, in quest’ultimo caso, l’abbiano fatto per aumentare l’audiance oppure perché è una storia che racconta la realtà di migliaia e migliaia di persone. Ho bisogno di pensare qualcosa di positivo in questo momento e quindi opto per quest’ultima eventualità.

    La mia mente è stata impegnata per tutta la giornata di oggi a pensare a quello che è successo. Ho i brividi. Avevo mille altre cose da fare, ma pensavo solamente a un barcone capovolto nel blu del mare. Ogni mese, ogni settimana, una tragedia simile si compie in quel tratto di Mediterraneo: ed è una tragedia anche se uno solo di quei migranti muore perché non è il numero che fa di un fatto una tragedia ma sono le sue cause. E queste cause noi le conosciamo benissimo. Alcune di esse portano anche dei cognomi. Ho i brividi perché ci sono stati, ci sono e ci saranno altri morti: non bastano le parole per modificare la realtà.

    Vorrei che la smettessimo di comportarci moderatamente e vorrei che i primi a farlo fossero i politici, così presi dalla diplomazia delle grandi intese, delle piccole intese, dei governi tecnici e di saggi. Ho i brividi quando sento le dichiarazioni in pieno stile democristiano di alcuni dei NOSTRI rappresentanti. Oltre a gridare vergogna, vorrei che si facessero i nomi, i cognomi di quelli che sono i mandatari di questa e di tutte le passate e le future tragedie. Vorrei che si puntasse il dito gridando il nome di Umberto Bossi e di Gianfranco Fini. Vorrei che si gridasse contro tutti i Primi Ministri e Ministri degli Interni degli ultimi anni che non hanno fatto NIENTE per cambiare la situazione: Angelino Alfano, Anna Maria Cancellieri, Roberto Maroni, Giuliano Amato, Giuseppe Pisanu, Claudio Scajola, Enrico Letta, Mario Monti, Silvio Berlusconi, Romano Prodi.

    L’uomo sembra aver perso il controllo delle leggi che lui stesso a creato e ora, nel parapiglia e nei tumulti politici, non ha più le redini dell’animale che lui stesso ha incattivito. Da anni si parla di economia e si fanno leggi per l’economia mentre tutto il resto non esiste più. Due anni fa abbiamo raccolto centinaia di migliaia di firme per dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia e ora quella legge prende muffa nei cassetti di Camera e Senato, perché l’IMU è molto più urgente, perché i soldi contano più di una qualsiasi vita umana.

    Restiamo umani.

    Mattia

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